Vacanze !
È tempo di vacanza, e stanno ripartendo anche le crociere… Ma come arrivare a Civitavecchia?
Ci potete arrivare con il treno, ma poi significa che dovreste cambiare alla stazione dei treni di Civitavecchia, scaricare i bagagli e prendere un pullman o taxi.
Oppure con la macchina, ma avreste problemi di parcheggio, di come arrivare dal parcheggio alla nave e soprattutto anche di bagaglio visto che quando si va in crociera, aumentano in maniera esponenziale.
Ci sono anche i pullman, ma sono un servizio shuttle per cui prendono più persone in più punti di Roma: potreste passare più di un’ora a girare per Roma prima di prendere l’autostrada.
Perché non andare con un Mercedes classe V, che vi viene a prendere sotto casa, vi dà una mano a caricare tutti i bagagli, e vi accompagna praticamente sotto bordo a 2 m dall’ingresso della nave?
Contattami per tutte le informazioni e per prenotare un viaggio in assoluta tranquillità.
L’importanza di una prenotazione
Tra il servizio taxi e il servizio, c’è una differenza sostanziale: la prenotazione.
La stessa legge 21 del 92, definisce il servizio taxi come “servizio pubblico da piazza“ ossia in linea di principio, il taxi dovrebbe attendere sulla pubblica piazza, (sugli stalli individuati dal Comune), in attesa di una clientela indistinta.
Al contrario, il Servizi NCC, “si rivolge all’utenza specifica che avanza, presso la sede o la rimessa, apposita richiesta per una determinata prestazione”.
A prescindere da tutti i vari discorsi relativi a questa legge, sgombriamo subito il campo: una prenotazione di una macchina a cinque minuti, è impossibile. Queste cose le fa Uber, ma come già spiegato, il servizio NCC non è Uber!
Perché è impossibile in cinque minuti compilare il foglio di servizio, uscire dalla rimessa, e andare a prendere il cliente, considerando il traffico di Roma.
Ma c’è una cosa molto più importante che voglio evidenziare: solo con la prenotazione, ho la possibilità di garantire un autista professionale, che rispetti determinati punti: macchina pulita, giacca e cravatta, e modi cortesi.
Senza voler svelare gli altarini, moltissimi “colleghi” quando ricevono questo tipo di chiamate con scarso preavviso, pubblicano le richieste su le più svariate chat di WhatsApp con il risultato che il cliente trova la macchina, ma chi conosce quell’autista?
Come si fa a garantire un servizio di qualità senza conoscere personalmente gli autisti?
È fondamentale sapere come si comportano, che macchina hanno, come la tengono, e soprattutto come si comportano con il cliente.
Per questo, tutti i miei clienti sanno che qualsiasi servizio richiesto con almeno 24 ore di anticipo è automaticamente confermato: hanno la certezza di trovare un autista conosciuto, che è a loro disposizione per i vari spostamenti.
Così riesco a mantenere un buon livello qualitativo, e dare al cliente, la certezza e, non solo del servizio, ma anche di un qualità e di un rapporto prezzo qualità praticamente imbattibile.
La tris perfetta!
Senza scomodare dalla famosa tris di Agnano, tanto per capirci quella di “Febbre da Cavallo“ con King, Soldatino e D’Artagnan, quella che può essere nel nostro mondo un’ottima combinazione è la seguente: bottiglia d’acqua fresca, caramelle e piccola borsa termica con altre bottiglie dentro.
È quello che alcuni clienti francesi stanno trovando in questi giorni, ogni volta che ci spostiamo per Roma insieme anche una guida professionale, per visitare questa meravigliosa città.
Sono piccole attenzioni, niente di particolarmente eclatante, ma sono convinto che siano fondamentali per offrire al cliente, la miglior esperienza possibile.
Quando si ha un van a disposizione per girare Roma, non sempre è possibile fermarsi per bere qualcosa, oppure può capitare che nonostante il l’ausilio dei navigatori, si possa sempre trovare qualche un po’ di traffico. In questi casi, un sorso d’acqua, una caramella, e un aneddoto su Roma da parte della guida, rendono sicuramente il viaggio più confortevole.
L’aneddoto che preferisco, anche se non è il termine esatto, ma pura realtà, e quello relativo alla scalinata di Santa Maria in Ara Coeli: fino ad una decina d’anni fa, era possibile vedere delle signore in ginocchio salire tutti i gradini.
È un atto di devozione nei confronti del “Santo Bambino in Aracoeli”: atto di fede, fioretto e supplica, nei confronti del “Bambinello” (come molti Romani lo chiamavano prima del furto) affinché la signora o la ragazza rimanesse in incinta.
Sono tradizioni che noi romani, conosciamo bene, almeno quelli “de ‘na vorta“ come me.
Infatti, affidarsi ad una guida professionale, e non al solito cugino-accompagnatore-amico che sa tutto, rende il viaggio e l’esperienza di conoscere questa meravigliosa città, unica.